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Lupastro.
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Uddine, uddini,
bentornati alle Cronache dal CdA. Approfitto di un momento libero per
aggiornarvi sulla seduta del 27 Maggio.
Niente di rilevante per gli studenti in quanto tali, ma la seduta è
stata piuttosto tesa per alcuni argomenti “spinosi” all'ordine del
giorno.
Eccoli:
PALAZZO DEL LAVORO: Ricordate? Unito occupa il Palazzo del Lavoro, ex
demanio, poi cartolarizzato e trasferito ad una società formalmente
privata, dal 1983. La società proprietaria (che dopo aver cambiato
cinque volte nome oggi si chiama Pentagramma Piemonte s.r.l.) da almeno
due anni ci chiede di pagare un canone di locazione per l'uso della
struttura, che prima era concessa in uso gratuito. L'Università si è
sempre rifiutata di accettare le condizioni che le venivano proposte.
Il canone di locazione era troppo alto, anche a giudizio dell'Agenzia
del Territorio, alla quale possiamo rivolgerci come ente pubblico per
ottenere una consulenza in materia catastale. La società pretendeva poi
un totale esonero da qualsiasi responsabilità per danni in caso di
cedimenti della struttura – eventualità estremamente probabile dato lo
stato dell'edificio, che ospita 5000 studenti...
Dopo serrate trattative, Pentagramma s.r.l. ha avanzato un'ultima
proposta. Una transazione con la quale:
- Unito paga 900.000€ più IVA per i due anni trascorsi di occupazione,
mantenendo il diritto ad usare la struttura fino il 31 dicembre
prossimo (lo sgombero dovrebbe avvenire prima);
- Unito si fa carico di tutti gli interventi di manutenzione,
ordinaria e straordinaria, ma non esonera Pentagramma s.r.l. da
responsabilità verso terzi.
- dopo il 31 dicembre, in caso di ritardi nel rilascio dei locali,
Unito pagherà una penale di 2500€ al giorno;
- Pentagramma rinuncia ad ogni rivalsa o azione per il periodo in
oggetto.
L'Università poteva accettare o subire un'azione giudiziaria. La quale
avrebbe probabilmente provocato un'ispezione della struttura, e la sua
chiusura per la presenza di numerose violazioni alle norme sulla
sicurezza, con conseguenze devastanti per l'Ateneo (5000 studenti a
spasso, spese, pubblicità negativa).
Dopo lunghe discussioni si è deciso di approvare la transazione, che
chiuderà la vicenda definitivamente. Qualche resistenza è venuta solo
dal solito Avv. Majorino, il quale sostiene che l'Ateneo è sotto “il
ricatto” dello Stato, visto che Pentagramma s.r.l. non è altro che lo
Stato in veste di imprenditore privato. Nessuno gli ha fatto notare che
Majorino, in CdA, sarebbe il rappresentante del Governo...
MEDICINA: la Divisione Area Medica è da tempo diretta da un
funzionario a detta di tutti capace, ma purtroppo privo della laurea.
La responsabilità della Divisione è quindi formalmente del Direttore
Amministrativo, e il povero non-laureato svolge di fatto mansioni da
Dirigente senza averne la qualifica.
Dopo lunghi tentennamenti, l'Amministrazione ha deciso di bandire un
concorso e di riconoscerlo come unico candidato idoneo a ricoprire quel
posto. Ha quindi predisposto la sua nomina a Dirigente della Divisione
facendosi forte del regolamento interno che consente di nominare
Dirigente un non-laureato per “eccezionali esigenze organizzative
temporanee”...
Prima che si procedesse alla nomina, tuttavia, la Corte dei Conti è
intervenuta sull'argomento con una sentenza della Sezione Lombardia, in
cui ha condannato il Direttore Amministrativo del Politecnico di Milano
per aver nominato alcuni dirigenti non laureati.
Comprensibilmente, turbato l' Ing. Ferrero ha deciso, prima di
procedere alla sottoscrizione del contratto, di chiedere un parere
legale al Dipartimento di Scienze Giuridiche, nella persona del Chiar.
mo Prof. Avv. Carlo Emanuele Gallo (scusate la sviolinata, ma è il mio
relatore ;-)
Gallo è stato chiarissimo: nun se po' fa. Un incarico dirigenziale
stabile, anche se a tempo determinato, non rientra nelle situazioni
eccezionali in cui si consente di derogare alla normativa statale sulla
dirigenza pubblica.
Il Consiglio, dopo una lunga discussione, ha quindi deciso a
maggioranza di non conferire l'incarico e di ribandire il concorso.
Voto contrario dei due docenti di Medicina (Simone e Boccuzzi) e del
rappresentante del personale tecnico-amministrativo (Verro).
Anche in questa occasione è intervenuto Majorino, con una delle sue
strampalate proposte: conferire una laurea honoris causa
all'interessato, per poterlo poi nominare.
Non commento, come direbbe Cossiga, “per carità di patria”.
CENTRO RETE: è arrivato in approvazione il bilancio consuntivo 2007
del Centro Rete. Come forse avrete letto il Centro è al centro di un
vero e proprio scandalo. Il Direttore è accusato di essersi appropriato
di denaro pubblico, di essere andato in vacanza a spese dell'Ateneo, di
non aver denunciato numerosi “furti” di materiale (es. ha comprato una
Play Station con la carta di credito dell'Ateneo. Sostiene di averlo
fatto non per regalarla al figlio ma per montarne il processore – che
come sapete è piuttosto potente – su un componente sperimentale
sviluppato dal Centro... considerando che è un fisico, quindi quasi
certamente matto, potrebbe anche essere vero).
La maleodorante gestione del Centro è adesso oggetto di una scrupolosa
revisione contabile. Gli organi di gestione del Centro Rete sono stati
sciolti e la responsabilità ricondotta al CdA. Il Centro stesso verrà
probabilmente sciolto a breve.
Dopo una discussione demenziale durata tre quarti d'ora, in cui molti
dei presenti hanno chiesto di specificare che approvavano solo le
risultanze contabili ma non la gestione (cosa in sè piuttosto
stravagante), alcuni docenti “amici” ci hanno invitato a lasciare la
sala, in quanto due di noi non sono coperti da assicurazione per resp.
amministrativa.
Personalmente, non ritengo che l'approvazione di quel documento possa
esporci a qualche genere di responsabilità, ma ho pensato fosse
opportuno che i rappresentanti degli studenti assumessero una posizione
comune.
Così ci siamo consultati e abbiamo deciso di rimanere in sala,
astenendoci però sull'approvazione del bilancio.
Qualcuno ha storto il naso, ma nel complesso credo abbiano capito le
nostre preoccupazioni.
Non c'è altro, direi.
A presto
Andrea Carapellucci.